«In un recente bando di ammissione per la nomina del disability manager nella Città Metropolitana di Genova – denunciano l’AIDIMA (Associazione Italiana Disability Manager) e la SIDIMA (Società Italiana Disability Manager) – le autorità competenti hanno omesso una serie di requisiti fondamentali, apparendo anche in contraddizione con quanto stabilito da uno dei Decreti Attuativi della Legge Delega in materia di disabilità»

Disegno di omino che segna lo stopUn recente bando di ammissione per la nomina del disability manager nella Città Metropolitana di Genova ha scatenato una serie di polemiche e perplessità all’interno della comunità, a causa dell’omissione di requisiti fondamentali nel bando stesso di selezione.
In sostanza, le autorità competenti hanno pubblicato il bando di ammissione senza includere tra i requisiti il possesso di un titolo di studio superiore, come una laurea o un master in gestione della disabilità, né esperienza specifica come disability manager. Questa decisione, come detto, ha suscitato perplessità da parte delle Associazioni per i diritti delle persone con disabilità e della comunità in generale.
Tuttavia, ciò che ha sollevato ulteriori preoccupazioni è stato il fatto che questa omissione sembra essere in contraddizione con quanto stabilito dall’articolo 3 del Decreto Legislativo 222/23 (Disposizioni in materia di riqualificazione dei servizi pubblici per l’inclusione e l’accessibilità, in attuazione dell’articolo 2, comma 2, lettera e), della legge 22 dicembre 2021, n. 227), il quale dispone che «le pubbliche amministrazioni […] individuano un dirigente amministrativo ovvero un altro dipendente ad esso equiparato, che abbia esperienza sui temi dell’inclusione sociale e dell’accessibilità delle persone con disabilità, anche comprovata da specifica formazione».

In tal senso, il nostro presidente Rodolfo Dalla Mora [presidente dell’AIDIMA-Associazione Italiana Disability Manager, che ha istituito l’Albo Nazionale dei Disability Manager, autorizzato dal Ministero dallo Sviluppo Economico ai sensi della Legge 4/13 e presidente della SIDIMA-Società Italiana Disability Manager, che svolge ricerca e formazione nel campo del Disability Management, N.d.R.], solleva una ferma disapprovazione riguardo alle modalità di selezione proposte in quel bando che non richiede una comprovata e specifica professionalità, né evidenzia l’importanza dell’esperienza nell’àmbito della gestione della disabilità, elementi fondamentali per garantire un servizio di qualità.
Sempre Dalla Mora – che nel nostro Paese ha introdotto per primo la figura del disability manager e che ha contribuito a sviluppare negli ultimi tredici anni, attraverso diverse modalità, dalla promozione di Master di primo e secondo livello, alla promozione della figura nei vari Enti delle Istituzioni, stipulando una serie di protocolli d’intesa – sottolinea il concetto assurdo e pericoloso della gratuità per l’incarico del disability manager, ribadendo una volta ancora che il disability manager è un professionista che acquisisce competenze attraverso un percorso dedicato e che dev’essere compensato adeguatamente per il proprio lavoro, proprio come qualsiasi altro professionista. L’idea di gratuità, se si concede di farla passare, potrebbe infatti minare il valore e il riconoscimento professionale del ruolo del disability manager, oltre a compromettere la qualità dei servizi offerti alle persone con disabilità nella comunità.

La nostra posizione, dunque, è decisa e inequivocabile, evidenziando l’importanza di garantire che i requisiti di formazione, esperienza e compensazione economica siano adeguatamente definiti nei bandi di selezione per il ruolo di disability manager.

Fonte: Superando.it